+++LE DIECI NOTIZIE CHE VORREI LEGGERE NEL 2020+++

[Cronaca] SNEAKERS REVIVAL ANNI ’90: AL VIA IL MAXIPROCESSO. Alla sbarra chi le ha fatte tornare di moda: rischiano dai vent'anni all’ergastolo.

[Politica] IN AULA LA FIDUCIA AL GOVERNO ANGELA. Dopo il disastro Salvini-Meloni il noto documentarista presiederà un esecutivo di tecnici. Mattarella: «Piero un amico a cui ho chiesto una mano». Volano i mercati.

[Attualità] SCUOLA: VIA ALLA REINTRODUZIONE DELLE PUNIZIONI CORPORALI, ma solo per i genitori.

[Esteri] ELEZIONI USA: ALPHAGO BATTE TRUMP. L’AI di Google, in ticket con l’attore The Rock, sarà il primo Presidente robot degli Stati Uniti. Gli analisti: «Decisivo l’ultimo dibattito TV».

[Salute] SCOPERTA LA CURA DEFINITIVA PER IL CANCRO: È IL CHIANTI CLASSICO. I ricercatori: «Più se ne beve, più aumenta la probabilità di guarigione se si è già malati o di immunizzarsi se sani.»

[Scienza] ADESSO È UFFICIALE: DIO NON ESISTE. Matematico finlandese presenta a commissione di accademici e religiosi dimostrazione basata su finale di USA ’94, vodka alla pesca e canzoni de “Il Volo”.

[Spettacolo] BERLUSCONI, ADDIO ALLA POLITICA PER “UN MEDICO IN FAMIGLIA”. L’ex Premier interpreterà Nonno Libero nel reboot della saga diretto da Sorrentino.

[Tecnologia] ITALIA, ARRIVA “JET2GO”, IL JETPACK SHARING FREE FLOATING. Tariffe dai 20 ai 30 centesimi al minuto.

[Sport] RENZI, DAL FLOP DI “ITALIA VIVA” ALLA SERIE D CON LA RIGNANESE. «Impresa straordinaria, orgoglioso di questi ragazzi.»

[Gossip] «MATTEO? OMOSESSUALE E SUBDOTATO. OSSESSIONE PER AFRICANI MIX DI ATTRAZIONE E INVIDIA». Elisa Isoardi torna sulla relazione con Salvini in un’intervista esclusiva.

10 curiosità che forse non sapete sui membri del Governo Conte

1. La voce de “L’Orso Ciro”, pupazzo parlante molto popolare negli anni ‘90, caratterizzato da un pittoresco accento napoletano, è quella di Roberto Fico. Per trasformare il timbro del Presidente della Camera in quello caratteristico del pupazzo fu necessario un lunghissimo lavoro di post-produzione.

2. Nel 1995 l’attuale Sottosegretario di Stato del Ministero dell'Interno Carlo Sibilia partecipò ad un provino per ricoprire la parte dell’alunno sovrappeso Simone nella serie televisiva “Caro Maestro”, ma fu scartato dagli sceneggiatori per problemi di dizione.

3. Il Ministro per la Famiglia e le Disabilità, Lorenzo Fontana, è ossessionato da Babar, l’elefantino protagonista di una nota serie di animazione: si dice che nella propria abitazione custodisca una collezione di più di 2500 gadget dedicati al personaggio, inclusa una sua riproduzione a grandezza naturale in marmo di Carrara del valore di 10.000 euro.

4. Il Premier Giuseppe Conte ebbe un piccolo ruolo nel lungometraggio di Carlo Vanzina “Yuppies – I giovani di successo”, uscito nel 1986. La scena in cui appare, inizialmente rimossa per esigenze di produzione, è stata successivamente inclusa nell’edizione DVD del film (sebbene il Premier non appaia tra gli attori accreditati), le cui copie sono andate quasi tutte perdute prima della distribuzione a causa di un incendio. Le pochissime copie rimaste intatte sono oggetto di culto tra i collezionisti.

5. Nell’ultimo reboot del videogioco “Doom”, uscito nel 2017, in uno dei laboratori della base marziana teatro delle vicende narrate è presente un apparecchio di comunicazione malfunzionante: avvicinandosi alle casse del dispositivo è possibile ascoltare alcuni spezzoni dei vari discorsi che il Ministro degli Affari Interni Matteo Salvini ha tenuto nelle ultime edizioni dell’annuale raduno della Lega Nord a Pontida, in Lombardia.

6. Il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, ha partecipato come concorrente alla terza edizione del programma TV “La sai l’ultima?”, condotto dal comico Pippo Franco. Eliminato al primo turno, l’attuale Ministro fece registrare un punteggio all’applausometro pari a 35 decibel (l’equivalente di un moderno frigorifero), valore più basso mai raggiunto in tutte le edizioni del programma.

7. Nell’aprile 1995 il Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi di Maio, affiancò Mauro Serio ed Elisabetta Ferracini alla conduzione del programma televisivo per ragazzi “Solletico”, sostituendo nel ruolo di “Lenticchia” l’attore Michael Cadeddu, assentatosi dallo show per problemi di salute. Dopo appena due puntate, il repentino calo degli ascolti convinse la rete a sospendere la trasmissione fino al rientro di Cadeddu.

8. Alfonso Bonafede, Ministro della Giustizia, era stato inizialmente selezionato per dare volto a Max Payne, protagonista dell’omonima (e fortunata) serie di videogiochi. Poco prima dell’uscita, tuttavia, la produzione ebbe un ripensamento, costringendo gli sviluppatori ad un massiccio intervento di editing che diede al personaggio il volto che tutti conoscono. Sul web è comunque possibile reperire una mod non ufficiale del videogioco, sviluppata dai fan, che restituisce al protagonista il volto dell’attuale Ministro.

9. La Vicepresidente del Senato, Paola Taverna, prese parte, nel maggio del 2002, ad un contest per il miglior sosia del cantautore statunitense Marilyn Manson, classificandosi ottava. Curiosamente, allo stesso contest partecipò anche il vero Marilyn Manson, che ottenne la quindicesima posizione.

10. Il brano “Today”, contenuto nell’LP “Siamese Dream” del gruppo rock statunitense The Smashing Pumpkins, è dedicato alla Ministra della Salute Giulia Grillo, la quale ebbe una breve e drammatica relazione con il cantante del gruppo Billy Corgan. Più volte interrogata sulla questione, la Ministra non ha mai voluto rilasciare alcuna dichiarazione ufficiale.

Ogni maledetta domenica (sportiva)

«Comunque, per venire alla sua domanda, e anche alle domande da studio in merito allo stesso argomento, lo sapete che non è mai stato nel mio stile criticare le scelte arbitrali, nemmeno laddove tali scelte abbiano condizionato pesantemente l’andamento delle partite, come, lo cito solo a mo’ di esempio, nel caso della gara di questa sera, in cui la mia squadra, non lo dico io, lo dicono tutti, è stata penalizzata dalle decisioni dell’arbitro, ma diciamo pure di tutta la terna, perché anche i guardalinee, e lo sto dicendo con simpatia, sia chiaro, col sorriso sulle labbra e senza alcuna vena polemica, ci hanno messo in difficoltà, soprattutto nel secondo tempo, e, badate bene, lungi da me iniziare a parlare dei singoli episodi, conoscete la mia politica riguardo il non commentare i singoli episodi, ho sempre preferito parlare dell’intera partita, sebbene sia innegabile, va detto, che pochi episodi possano compromettere il resto dell’incontro, come al diciottesimo minuto di gioco, per esempio, quando il nostro attaccante, a tu per tu con il portiere avversario, è stato fermato perché la sua posizione è stata giudicata irregolare, nonostante mi sembri davvero ridicolo, perdonatemi, dover ancora una volta affermare quello che hanno visto tutti e che avete visto anche voi ed il vostro moviolista e tutta la gente a casa che, come me e voi e il vostro moviolista, si è sicuramente indignata, e cioè che il nostro attaccante, che era in posizione assolutamente valida, almeno un metro al di qua della linea del fuorigioco, anche un metro e mezzo, va’, è stato fermato dalla segnalazione del guardalinee, il quale, quindi, dal momento che il nostro attaccante, che era solo davanti al portiere, avrebbe certamente segnato la rete che ci avrebbe fatto vincere la partita, ha, di fatto, annullato un gol regolare, falsando il risultato finale e costringendoci a tornare a casa con questo pareggio che non accontenta nessuno, nemmeno i nostri avversari, che infatti, se ci avete fatto caso, perché io ci ho fatto caso, prima, non hanno nemmeno festeggiato, e che sicuramente farà arrabbiare, e giustamente, mi viene da dire, i nostri tifosi, che sfogheranno la propria rabbia bruciando qualche auto e prendendo a sassate il treno dei tifosi avversari, per cui sì, possiamo dire che la causa di tutta quella violenza che si consumerà e che anzi, guardate, io credo si stia già consumando, siano ancora una volta, sì, ancora una volta, mi dispiace, Fulvio, gli arbitri, che, per carità, sono uomini e quindi possono sbagliare, come sbagliamo tutti, del resto, a partire da me, anzi, sono il primo a sbagliare, come a metà del secondo tempo, quando, e lasciatemi ancora una volta chiedere scusa, a nome mio e della Società, ho mandato a quel paese il quarto uomo, il quale, per l’ennesima volta, mi aveva invitato a rimanere all’interno dell’area tecnica, pena l’allontanamento dal campo, anche se, devo dirlo, ero appena oltre il limite, giusto un trenta centimetri, e, tra l’altro, nonostante l’allenatore avversario fosse, lui sì, sempre fuori dalla propria area tecnica, a volte anche di un paio di metri, a lui il quarto uomo non diceva niente, quindi è evidente che ce l’avesse con me e mi avesse preso di mira, ma va bene così, del resto non sono uno che porta rancore, mi conoscete, certo, non potrò dire di essere dispiaciuto se la prossima volta, nel salire la scalinata che dagli spogliatoi porta al terreno di gioco, scivolerà e si romperà una gamba, chi lo sa, il calcio è strano, lo sappiamo bene, ad ogni modo, ripeto, sbagliare è umano, però mi pare che qui si stia sbagliando, come dire, un po’ troppo, e forse il Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, che se non sbaglio è anche lui in studio, Presidente, se mi sente, si faccia qualche domanda, mi scusi, perché anche stasera mi sembra che si sia fischiato a senso unico, poi non ci scandalizziamo, voglio dire, se i tifosi staccano i seggiolini delle tribune e li lanciano verso gli steward, perché io, onestamente, non me la sento di biasimarli, signor Presidente, me lo lasci dire, qui vanno prese delle misure concrete, perché la situazione è diventata insostenibile, davvero insostenibile, mi creda, è inutile che scuote la testa, e mi secca parlare di queste cose, visto che, come è ben noto a tutti, e a voi in particolare, ma anche a quelli che ci stanno seguendo, non metto mai in dubbio la competenza della nostra classe arbitrale, che tuttavia rimane, e non immaginate quanto mi dispiaccia constatarlo, una delle peggiori d’Europa, forse la peggiore, mi sbilancio, perché queste cose dalle altre parti, prendete la Germania o la Spagna, ad esempio, che poi ci meravigliamo, vero, quando ci arrivano sempre davanti nelle Coppe, non succedono, almeno, non so voi, ma io non le ho mai viste, e non voglio credere che si tratti di malafede, figuriamoci, non voglio nemmeno pensarlo, ci mancherebbe, perché allora potrei dirvi che l’arbitro di stasera all’andata ci fischiò un rigore contro per un fallo di mano inesistente, e diede un solo minuto di recupero nonostante ci fossero stati sei cambi e due infortuni, che quando ci sono sei cambi e due infortuni, non lo dico io, lo dice il regolamento, signor Presidente, devi dare almeno tre-quattro minuti, e dico almeno, perché di solito se ne danno cinque, tutti ne danno cinque, è una questione di buon senso, quindi appunto, non mettiamo in mezzo la malafede perché sennò rischiamo davvero di fare discussioni da bar sport, che non piacciono né a me né, soprattutto, alla Società, che fino a questo momento ha manifestato, come me, del resto, sfido chiunque a negarlo, una correttezza esemplare, senza mai lamentarsi o alzare la voce, anche se alla fine, a forza di stare zitto, uno lo prende anche un po’ in quel posto, scusate, ma a questo punto sarebbe anche il caso, e mi riferisco ai nostri dirigenti, di farsi sentire in Lega e in Federazione, perché va bene essere onesti, ma rimetterci no, non è giusto, soprattutto se, non ci nascondiamo dietro a un dito, per cortesia, bisogna essere intellettualmente onesti, i torti arbitrali che subiamo avvantaggiano le nostre dirette concorrenti per il titolo, come i nostri avversari di stasera, che ancora una volta hanno beneficiato degli errori commessi dall’arbitro e dai suoi assistenti, errori di cui non hanno bisogno, direi, dal momento che, anche senza il favore del direttore di gara, e qui non potete non essere d’accordo con me, sono già abbastanza forti, forti e, aggiungo io, leggermente scorretti, se mi permettete, davvero scorretti, in più di un’occasione, e vi garantisco che fatico a rammaricarmene, perché non amo parlare dell’altra squadra, non è nelle mie corde, preferisco guardare, come si dice, in casa mia, ma ci sono stati degli episodi in cui non mi aspettavo un atteggiamento simile dagli avversari, se devo essere sincero, come nella lite col quarto uomo, ad esempio, e mi dispiace doverci tornare sopra, però io l’ho visto, era tanto così oltre il limite dell’area tecnica, ve lo garantisco, tanto così, eppure il quarto uomo non ha detto niente, a lui, soltanto a me ha chiesto di rimanere dentro, a lui niente e a me sì, chissà perché, eppure lui non è intervenuto quando il quarto uomo si è rivolto a me prendendomi, a questo punto possiamo dirlo, a male parole, nessuna solidarietà, ha fatto finta di nulla ed è rientrato nella sua area tecnica, facendo anche un po’ il furbo, mi sembra, e, credetemi, non voglio parlare male di un collega che apprezzo e ritengo uno dei migliori allenatori sulla piazza, assolutamente, non parlo mai male dei miei colleghi, non l’ho mai fatto, credo che almeno questo me lo dobbiate riconoscere, per cui con lui non ho nessun problema, anzi, c’è un rapporto di sincera amicizia e rispetto reciproco, di profonda stima professionale, anche se, dopotutto, non penso di sbagliare quando dico che sua madre si scopa i cavalli».

Brainstorming

«Allora, signorina, prenda appunti. Pronta?».
«Pronta, signore».
«Titolo: "Idee e spunti per la nuova versione del nostro programma informatico per l'analisi agli elementi finiti"».
«…».
«Ha scritto?».
«Sì, signore».
«Molto bene. Adesso stia attenta».
«Ci sono, signore».
«Innanzi tutto, l'interfaccia. Vorrei usare un azzurro chiaro, tipo carta da zucchero, per lo sfondo dei pannelli, ed un blu elettrico per il testo. L'area grafica, invece, la voglio rossa».
«Rossa?».
«Sì. Un bel rosso acceso, tipo quello della Ferrari. Ha presente?».
«Certo».
«Perfetto. Naturalmente manteniamo giallo paglierino per la geometria del modello ed arancione per il cursore del mouse, s'intende».
«Ok».
«Per quanto riguarda il modello, nessuna entità geometrica potrà essere disegnata a mano libera, ma solo inserendo le relative coordinate».
«"…relative coordinate"».
«Coordinate sferiche, naturalmente.
«Sferiche?».
«Ma certo, sferiche. Perché?».
«Non sarebbe più semplice poter usare anche le coordinate cartesiane? ».
«Certo che sarebbe più semplice. E' proprio per questo che non sono previste. Capisce? ».
«Temo di no, signore».
«Non importa. Allora, proseguiamo. Mi ascolti bene, adesso».
«Sì».
«Parliamo di componenti, proprietà e materiali. Il processo di creazione dei materiali dovrà essere fatto prima di quello dei componenti, ma dopo quello delle proprietà. Dovranno essere create prima le proprietà, poi i materiali, quindi i componenti. Mi sta seguendo?».
«Sì, signore».
«Successivamente si assegneranno le proprietà ai materiali, i materiali ai componenti, i componenti alle proprietà, i componenti ai componenti, le proprietà ai materiali dei componenti, i componenti alle proprietà; quindi, di nuovo: materiali a componenti, proprietà a materiali, componenti a proprietà, materiali a materiali, componenti, proprietà e menu a tendina, rigorosamente in quest’ordine. Tutto chiaro?».
«Più o meno, signore».
«Naturalmente, tutto questo nel caso in cui si stia usando il programma nei giorni pari. Nei giorni dispari il procedimento andrà eseguito nell’ordine opposto, a meno che non stia piovendo e si indossi qualcosa di verde. Ha scritto tutto?».
«…».
«Signorina, qualcosa non va?».
«Mi sembra una procedura lunga e complessa. Non si potrebbe eliminare qualche passaggio?».
«Oh, via, non sia sciocca. Va benissimo così. Piuttosto, veniamo alla parte principale: i comandi».
«Sì».
«Pensavo che, per far eseguire i comandi, si potrebbe implementare un pulsante con una dicitura ambigua, in modo che non si riesca mai a capire se il programma abbia eseguito o meno l'operazione. Che ne pensa?».
«Credo che non sia molto intuitivo, signore».
«No, infatti, non lo è, per la miseria se non lo è. Però è davvero divertente, non trova? Voglio dire: pensi a tutti quei poveracci che usciranno di testa mentre useranno il nostro programma. Esilarante. Esilarante!».
«Signore, sta facendo di nuovo quella cosa con gli occhi. Si sente bene?».
«Mai stato meglio, Sara».
«Mi chiamo Pamela, signore».
«E io cosa ho detto? Ora, Carla, ascolti attentamente: i pulsanti».
«Sì».
«I pulsanti dovranno avere nomi in codice».
«In codice?».
«Stavo pensando ai nomi dei personaggi di Walt Disney: "Pippo", "Paperoga", "Gastone", eccetera».
«Ah».
«Non solo: per ogni nome, ci saranno più pulsanti. Ad esempio: "Pluto1", "Pluto2", "Pluto3", e così via, fino, diciamo, a "Pluto92¾", tutti svolgenti operazioni nel medesimo ambito, giusto?».
«Giusto».
«Sbagliato! Ogni pulsante del gruppo svolgerà un’operazione totalmente diversa da quella svolta dagli altri».
«E come faranno gli utenti a capire la funzione associata ad ogni pulsante?».
«Non capiranno niente. Quei dannati figli di puttana non capiranno niente, Claudia. A meno che non abbiano prima letto tutto il manuale del programma: duemila e cinquecento pagine, carattere 6pt, senza figure. In latino».
«Latino?».
«Non le piace? Preferisce lo swahili? Guardi, sinceramente, anch'io sono indeciso».
«…».
“Facciamo così: il latino per il manuale, lo swahili per il programma. Che gliene pare? Io trovo sia perfetto».
«…».
«E senta questa: non ci saranno unità di misura. millimetri, joule, pascal: niente».
«Niente?».
«Niente. Solo numeri. E se sbagli di un ordine di grandezza, bam! Sei fottuto. Fottuto, le dico!».
«Ma, scusi, in questo modo gli ingegneri saranno costretti a tornare indietro e ripetere la stessa operazione decine di volte. Sarà frustrante».
«Non potranno, perché non esiste il tasto "annulla"! Vedrà, ci sarà da divertirsi!».
«…».
«Riesco già a vederle, quelle ridicole mezze seghe, mentre impazziscono cercando di capire come mai il solutore non riesca a completare l’analisi! Ah! Ah! Ah!».
«Signore, è tutto sudato e sta tremando vistosamente. Chiamo il 911».
«Non dica sciocchezze: mi sento così vivo! Ho voglia di festeggiare. Angela?».
«Pamela».
«Chiami mia mia moglie e le dica di mettersi un vestito elegante, che stasera la porto al ristorante del Plaza».
«…».
«…».
«…».
«Andiamo, Nicole. Cosa sta aspettando?».
«Signore, non posso farlo».
«E perché mai?».
«Sua moglie è morta dieci anni fa, signore».
«Puoi dirlo forte, figliolo. Puoi dirlo forte».

Splash

"E' un doppio carpiato e mezzo con quadruplo avvitamento ritornato all'indietro, in avanti, poi di nuovo all'indietro, coefficiente di difficoltà centoquarantasette punto cinquecinquedodici. Rischia tutto l'atleta panamense con passaporto moldavo, origini italiane per un trentaseiesimo: mamma turca, padre somalo, la prozia da parte di padre era di Longobucco. Atleta dalle grandi doti tecniche e umane: molti di voi, come me, si ricorderanno il suo debutto ai giochi di Ottawa del '97, appena undicenne, in cui si fece notare per essere riuscito ad abbattere il muro dei quindici virgola settantasette punti, record panamense che resisteva da sessantaquattro anni. Da quel momento tanti risultati più che soddisfacenti: un diciottesimo posto al Golden Gala di Belgrado, due noni posti ai giochi della gioventù danese del '99, un sesto e un dodicesimo posto ai Giochi dell'Artico, fino a sfiorare la qualificazione per i Giochi Olimpici di Sydney, mancata per soli settecentoquarantadue punti. Delusione acuita anche da un terribile infortunio che si procurò in allenamento il diciotto marzo 2001, e che lo costrinse ad abbandonare l'attività per quasi due anni. Ne dovettero passare altri due prima del suo rientro nel circuito ufficiale, al Gran Prix di Mogadiscio del 2005, dove però il risultato fu abbastanza deludente: un centosedicesimo posto, che tuttavia gli valse l'accesso al Meeting di Minsk dell'anno successivo. Quindi altri infortuni e risultati altalenanti, che però non lo hanno demoralizzato: ha continuato ad allenarsi ed oggi è qui, a giocarsi quantomeno la dignità, con questo tuffo ardito. Vediamo intanto inquadrati, in tribuna, i componenti della sua famiglia, molto pittoreschi nelle loro tuniche di fasci di frasche e fieno, come vuole la tradizione dello Sri Lanka - terra dei suoi avi - mentre brandiscono degli strani manufatti in avorio. Una famiglia che ha sempre assecondato e motivato la sua carriera sportiva fin dalla primissima infanzia: aveva solo due anni, tre mesi e quattordici giorni e mezzo quando cominciò a frequentare la piscina accompagnato dal nonno, tuffatore anche lui: memorabile la sua impresa ai Giochi Olimpici di Anversa del 1920, dove sfiorò la medaglia di paglia, beffato per un pugno di centesimi dal compagno di squadra mutilo di mani e piedi."