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"E' un doppio carpiato e mezzo con quadruplo avvitamento ritornato all'indietro, in avanti, poi di nuovo all'indietro, coefficiente di difficoltà centoquarantasette punto cinquecinquedodici. Rischia tutto l'atleta panamense con passaporto moldavo, origini italiane per un trentaseiesimo: mamma turca, padre somalo, la prozia da parte di padre era di Longobucco. Atleta dalle grandi doti tecniche e umane: molti di voi, come me, si ricorderanno il suo debutto ai giochi di Ottawa del '97, appena undicenne, in cui si fece notare per essere riuscito ad abbattere il muro dei quindici virgola settantasette punti, record panamense che resisteva da sessantaquattro anni. Da quel momento tanti risultati più che soddisfacenti: un diciottesimo posto al Golden Gala di Belgrado, due noni posti ai giochi della gioventù danese del '99, un sesto e un dodicesimo posto ai Giochi dell'Artico, fino a sfiorare la qualificazione per i Giochi Olimpici di Sydney, mancata per soli settecentoquarantadue punti. Delusione acuita anche da un terribile infortunio che si procurò in allenamento il diciotto marzo 2001, e che lo costrinse ad abbandonare l'attività per quasi due anni. Ne dovettero passare altri due prima del suo rientro nel circuito ufficiale, al Gran Prix di Mogadiscio del 2005, dove però il risultato fu abbastanza deludente: un centosedicesimo posto, che tuttavia gli valse l'accesso al Meeting di Minsk dell'anno successivo. Quindi altri infortuni e risultati altalenanti, che però non lo hanno demoralizzato: ha continuato ad allenarsi ed oggi è qui, a giocarsi quantomeno la dignità, con questo tuffo ardito. Vediamo intanto inquadrati, in tribuna, i componenti della sua famiglia, molto pittoreschi nelle loro tuniche di fasci di frasche e fieno, come vuole la tradizione dello Sri Lanka - terra dei suoi avi - mentre brandiscono degli strani manufatti in avorio. Una famiglia che ha sempre assecondato e motivato la sua carriera sportiva fin dalla primissima infanzia: aveva solo due anni, tre mesi e quattordici giorni e mezzo quando cominciò a frequentare la piscina accompagnato dal nonno, tuffatore anche lui: memorabile la sua impresa ai Giochi Olimpici di Anversa del 1920, dove sfiorò la medaglia di paglia, beffato per un pugno di centesimi dal compagno di squadra mutilo di mani e piedi."